Chi siamo

Icaria è un’associazione di promozione sociale.

Gli ambiti di interesse
dell’associazione sono rappresentati dalle “buone pratiche sociali” espresse
dal territorio locale (Firenze e provincia). Per buone pratiche sociali si
intendono progetti, azioni, iniziative ed esperienze innovative volte a
perseguire interessi specifici (acquistare, viaggiare, conoscere ecc.) secondo
criteri di sostenibilità e responsabilità (sociale, economica ed ambientale).

Sono considerate
“buone pratiche sociali”  anche i
progetti, le azioni, le iniziative e le esperienze innovative animate da
finalità etiche e solidali ed orientate a favorire processi di partecipazione e
promozione sociale.

L’associazione si propone di
avvicinarsi alle pratiche sociali sostenibili e solidali mediante 3 strumenti:

  •  osservatorio antropologico sociale
  •  laboratori sociali
  •  percorsi di auto-formazione e auto-ricerca

Osservatorio antropologico-sociale

Occupandosi di differenti
tipologie di pratiche sociali responsabili (ad esempio gas, cohousing, turismo
responsabile) l’associazione vuole ricostruire una mappatura generale dei
soggetti operanti sul territorio locale, studiandone le caratteristiche
strutturali, le dinamiche organizzative e relazionali, e monitorandone i
processi di sviluppo strategico ed organizzativo. Questa attività di
monitoraggio, interessandosi ai legami esistenti tra i vari soggetti operanti a
livello di rete, ambisce a ricostruire un quadro generale del tessuto sociale
territoriale (partiti, movimenti, associazioni), approfondendo inoltre lo
studio dei fenomeni sostenibili e solidali a livello di “pratica sociale” di
cui fa esperienza l’individuo. L’associazione si configura pertanto  come un osservatorio antropologico-sociale
volto a cogliere i tratti peculiari e i mutamenti del territorio locale, con
particolare approfondimento ed interesse per i fenomeni delle buone pratiche
sociali orientate alla sostenibilità degli stili di vita.

Le attività dell’osservatorio
prevedono l’utilizzo di tecniche di ricerca etnografiche (interviste in
profondità, osservazione partecipante, biografie) affiancate a tecniche di
ricerca sociale standard (analisi secondarie di banche dati, questionari
strutturati) e focus group.

Le attività di ricerca e i
risultati ottenuti rispetto a ciascuno studio specifico vengono riassunti in
collane editoriali che hanno come destinatari i soggetti già operanti sul
territorio, quelli di futura costituzione e le istituzioni (o chiunque sia
interessato a conoscere gli aspetti antropologico-sociali e sociologici delle
realtà studiate).  Le collane editoriali
mirano nel loro complesso a ricomporre il collage dell’associazionismo locale
secondo le differenti aree di intervento, focalizzandosi sui soggetti operanti
nell’ambito delle buone pratiche sociali e mettendo in relazione tali soggetti
col tessuto economico, politico e sociale espresso dal territorio.
L’osservatorio è infine a disposizione dei soggetti interessati per
approfondire lo studio di problematiche specifiche, per la progettazione di
nuovi percorsi di sviluppo, per l’intercettazione di nuove pratiche e
soggettualità nell’ambito del territorio locale, all’interno del quale si
configura come think tank della sostenibilità e della solidarietà. 

Laboratori sociali

Le attività di studio condotte
dall’osservatorio antropologico sociale vogliono porre le basi teoriche per la
nascita di laboratori sociali in cui riproporre le esperienze studiate (ad
esempio la nascita di un Gas, di un’agenzia di turismo responsabile, ecc.). In
questo senso l’associazione, attraverso i suoi laboratori sociali, intende
svolgere una funzione di promozione sociale, consentendo a chiunque sia
interessato, di sperimentare e partecipare a quelle attività (viaggiare,
acquistare, abitare, ecc.) che spesso, al di fuori dei circuiti delle pratiche
sostenibili, pongono ostacoli alla libertà di scelta dell’individuo.

Percorsi di auto-ricerca e auto-formazione

Anche successivamente alla
nascita dei laboratori sociali, non si interrompe l’attività di studio da parte
dell’osservatorio, che trova proprio nei suoi laboratori sociali l’oggetto
specifico di indagine, intraprendendo così percorsi di auto-ricerca relativi
alle attività svolte: per percorso di auto-ricerca si intende un’attività di
studio antropologico-sociale svolta in prima persona anche da parte di chi è
oggetto di studio (ad esempio i partecipanti di un gas, di un cohousing, i
viaggiatori “responsabili”, ecc.). Questi oggetti-soggetti di studio divengono
quindi ricercatori di sé stessi, analizzando la realtà in cui operano e
ponendosi rispetto a questa su un piano di osservazione “esterno”. In ultima analisi,
il metodo dell’auto-ricerca antropologico-sociale (che potrà essere riproposto
anche in ambiti non esclusivamente legati alle buone pratiche sociali, come ad
esempio nel caso dell’auto-ricerca sulla storia del quartiere di residenza)
ambisce ad innescare percorsi di auto-formazione: i protagonisti dei fenomeni
studiati, configurandosi come ricercatori di sé stessi (pur non essendo
ricercatori di professione) svilupperanno una gamma di competenze analitiche
(ad esempio nell’ambito della raccolta dati, della documentazione empirica,
della stesura di biografie) che, oltre a contribuire allo sviluppo della
personalità individuale, potranno essere impiegate in ulteriori ambiti sociali
(cioè non solo nell’ambito delle pratiche sostenibili indagate dall’associazione,
ma anche in ambiti di interesse personale, come ad esempio l’economia
domestica, il proprio contesto lavorativo, ecc.) favorendo lo sviluppo di una
cittadinanza più consapevole rispetto alle dinamiche caratteristiche del
contesto sociale di appartenenza.

 L’osservatorio si occupa di percorsi di
auto-ricerca in tre differenti ambiti:

·        
Auto-ricerca sulle attività dell’associazione

·        
Metodologia dell’auto-ricerca: riflessione
metodologica sulle potenzialità formative derivanti dall’esperienza dell’auto-ricerca.  Valutazione e monitoraggio degli effetti
prodotti da un’esperienza di auto-ricerca sull’ampliamento delle competenze
personali e collettive.

·        
Realizzazione di indagini che prevedano un ruolo
attivo da parte della popolazione studiata: non solo nel caso degli ambiti di
interesse dell’osservatorio (gas, turismo sostenibile, abitare, teatro civile)
ma anche attraverso indagini ad hoc (ad esempio con riferimento al tema della
ricerca del lavoro da parte dei neo-laureati) l’osservatorio affida parte delle
rilevazioni empiriche ad attività di auto-ricerca condotte direttamente dalla
popolazione studiata (nella fattispecie da parte dei neo-laureati, impegnati a
documentare il proprio percorso di vita nella ricerca del lavoro).